Sondaggio Piezometrico a tubo aperto

Si differenzia dal pozzo di osservazione per il fatto che, affinché l’elemento filtrante poroso misuri la pressione interstiziale di un ben preciso strato di terreno, l’intercapedine viene sigillata al di sopra dello strato che si vuol monitorare con cemento e bentonite. Qualora esista la possibilità di infiltrazioni indesiderate dal basso si pone in opera, nel foro di sondaggio, al di sotto dello strato di interesse, un tampone impermeabile.
Consiste di una colonna di tubi in PVC rigido o in metallo, fessurati ed eventualmente rivestiti di tessuto non tessuto per la parte in falda e ciechi per il rimanente tratto.
Vanno posti in opera entro un foro rivestito con una tubazione provvisoria, di diametro utile pari almeno al doppio del diametro dei tubi di misura adottati. Una volta eseguita a quota la pulizia del foro, si inserisce la colonna fino a fondo foro; quindi si procede all’immissione, nell’intercapedine colonna - tubazione, di materiale granulare (sabbia, sabbia - ghiaietto) in modo da realizzare un filtro poroso attorno al tratto di colonna finestrato.
Tale operazione va eseguita ritirando la tubazione provvisoria mano a mano che si procede con l’immissione dall’alto del materiale filtrante, curando di controllare la quota di questo con idonei sistemi di misura (cordelle metriche, etc.). II bordo inferiore della tubazione dovrà sempre trovarsi al di sotto della quota raggiunta dal materiale di riempimento.
Al termine della formazione del filtro, si procede all’esecuzione di un tappo impermeabile di circa 1 metro di altezza, formato generalmente da palline di bentonite o argilla opportunamente pestellate, onde separare la zona filtrante dal tratto di foro superficiale, che andrà poi riempito con materiale di resulta, oppure cementato a seconda delle esigenze. In superficie, si provvede quindi ad eseguire un idoneo pozzetto, possibilmente con chiusura a lucchetto o simili, per il contenimento e la protezione della testa del piezometro.

I vantaggi del piezometro aperto a tubo fisso sono:
• l’affidabilità dei dati registrati;
• ha effettuato con successo lunghe serie di registrazioni;
• l’autodegassazione se il diametro interno del tubo è adeguato;
• l’integrità dei sigilli può essere valutata dopo l’installazione;
• la possibilità di essere convertito in un piezometro a diaframma;
• la possibilità di essere usato per misure di permeabilità.
I principali limiti del piezometro aperto a tubo fisso sono:
• tempi di risposta lunghi;
• può essere soggetto a danneggiamenti durante l’installazione o in seguito a compressione del terreno circostante;
• l’inserimento di un piezometro in un argine crea una zona di discontinuità a minor grado di compattezza;
• il filtro poroso può ostruirsi in seguito a ripetuti flussi d’acqua in ingresso e in uscita;
• i modelli ad infissione sebbene meno costosi sono limitati dalla mancanza di un sigillo adeguato, dalla possibilità d’intasamenti e di false misure nel caso penetri, dal terreno, del gas nel tubo.

 

 

installazione di piezometro a tubo aperto su Via Salaria a Roma;.JPGpozzetto con piezometro con tubo aperto per misure freatimetriche.JPGpozzetto per piezometro.JPG

 

 

 

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